Da dove nasce l’idea di Connecting Food?
Prima di fondare Connecting Food, Maxine ed io abbiamo lavorato per 30 anni in diverse aziende agroalimentari. Nel corso delle nostre carriere, abbiamo visto come la mancanza di trasparenza lungo le filiere alimentari si ripercuote sulla fiducia dei consumatori e quanto gli scandali alimentari danneggiano i marchi.
Abbiamo iniziato a cercare possibili soluzioni per risolvere questo problema di fiducia, e ci siamo imbattuti nella tecnologia blockchain, che all’epoca era in crescita nel mercato FinTech. Ci siamo resi conto che quegli stessi principi di blockchain potevano essere utilizzati non solo per garantire la totale tracciabilità di un prodotto alimentare, ma anche per assicurare che ogni attore della filiera rispettasse veramente i propri impegni e consegnasse il prodotto giusto al cliente giusto.
Perché la blockchain è lo strumento/ la tecnologia giusta per questo business?
Essendo un registro distribuito sicuro, ci è sembrato ovvio che la blockchain avesse il potenziale per giocare un ruolo chiave quando si tratta di condividere le informazioni in maniera protetta.
La sicurezza dei dati è particolarmente importante nell’industria alimentare, che è un mercato molto competitivo, ma anche altamente rischioso; tutti sono molto preoccupati di garantire la propria privacy, ottenendo al contempo la sicurezza alimentare e tracciabilità degli alimenti.
Per questo motivo abbiamo optato per Hyperledger Fabric, una blockchain permissioned. Hyperledger è conosciuta come la “blockchain per il business”, in quanto consente a un consorzio di attori di stabilire diversi livelli di diritti d’uso quando si tratta di condividere, scrivere e leggere informazioni. Questo è vitale per un produttore perché, ad esempio, se stai vendendo metà della tua produzione a un cliente e l’altra metà al suo concorrente, ovviamente non vuoi che tutti i tuoi ordini siano visibili da entrambi i tuoi clienti!
Un altro vantaggio della blockchain Hyperledger è che non necessita il mining, il che significa che sono molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle blockchain pubbliche.
C’è un malinteso comune sulle blockchain che vorremmo affrontare. Molte persone pensano che questa tecnologia da sola sarà in grado di risolvere i problemi di fiducia, sicurezza e tracciabilità che affliggono il nostro settore.
Tuttavia, è importante capire che la blockchain registra semplicemente le informazioni inserite e le rende immutabili – non vi dirà in alcun modo se tali informazioni sono accurate.
Questo è ciò che ci ha spinto ad aggiungere un ulteriore livello di intelligence alla nostra piattaforma blockchain, che ci permette di convalidare prima la veridicità dei dati e poi di registrarli nella blockchain, fornendo la tranquillità di cui i nostri utenti avevano bisogno per sentirsi sicuri nel condividere i dati a monte e a valle.
Questo processo avviene tramite il nostro modulo LiveAudit®, che è una combinazione di calcoli matematici e algoritmi, e dà ai nostri clienti la possibilità di verificare in tempo reale che ogni singolo prodotto sia conforme alle specifiche associate.
Qual è stato il ruolo della sostenibilità nel processo di creazione dell’azienda? Quanto è importante per il modello?
La sostenibilità è il cuore di Connecting Food, poiché la nostra missione è quella di identificare i problemi lungo la filiera di produzione in tempo reale, limitando il rischio di richiami di prodotti e di sprechi alimentari. Crediamo che, nel settore agroalimentare, la tracciabilità sia il principio fondante della sostenibilità: sapere da dove proviene il proprio prodotto e come è stato realizzato dovrebbe essere alla base di qualsiasi roadmap di sostenibilità.
In termini di sprechi alimentari, abbiamo un ruolo molto importante da svolgere a livello industriale, poiché Connecting Food identifica in tempo reale i lotti di produzione non conformi. In passato, i lotti venivano spesso ritenuti non conformi perché erano già stati confezionati e/o spediti a un rivenditore, il che significa che tutto doveva essere distrutto, indipendentemente da quale fosse il problema. Utilizzando la piattaforma Connecting Food, i produttori e le aziende produttrici riescono ad identificare eventuali problemi nelle prime fasi della catena produttiva, e possono così declassare il prodotto o reindirizzarlo verso un’altra filiera alimentare invece di buttarlo via.
Il nostro modulo LiveAudit® è anche un ottimo strumento per misurare e dimostrare che gli impegni RSI di un prodotto vengono veramente mantenuti. Ad esempio, se un prodotto deve essere di provenienza locale, biologico, privo di OGM o di pesticidi, la nostra piattaforma può verificarlo facendo leva sui dati di produzione, dimostrando così le promesse del marchio.
La piattaforma Connecting Food permette ai nostri clienti di mettere la prova della sostenibilità direttamente nelle mani dell’utente finale, invece di dire solo “credetemi, sono sostenibile” – e questo fa la differenza nell’era moderna in cui i consumatori sono interconnessi e vogliono poter verificare tutto autonomamente!