Aumentare il rischio di tumori e infarto anche con un’alimentazione vegetariana, a base di cibi biologici e naturali. E’ proprio impossibile? Si avvicina EXPO e tutti i giorni i media ci passano rassegne di cibi salutari per “nutrire il pianeta”. Tutti, alla ricerca di cibo buono e sano, siamo affascinati da mode, marchi, diete, claims di cibi miracolosamente curativi. Dalla benefica RICOLA alle straordinarie erbe, ai prodotti biodinamici e naturali, al mito delle diete vegane siamo tutti alla ricerca di quel cibo che oltre ad essere buono ci protegga dalle malattie e ci faccia vivere a lungo. Ma siamo sicuri che questi alimenti siano garanzia di salute? Se interpelliamo gli organismi competenti su quali siano le principali cause delle più diffuse malattie del nostro tempo, tumori, patologie cardiovascolari, diabete, obesità, ma anche neuropatie come il Parkinson e l’Alzheimer, non sono gli alimenti surgelati, quelli coltivati in modo tradizionale, gli additivi chimici o un’alimentazione che includa alimenti di origine animale. Strano ma vero: l’organizzazione mondiale per la sanità, la società italiana nutrizione umana, le linee guida per una corretta alimentazione INRAN, la World Cancer Research Fund sono tutti d’accordo: la principale causa del maggior numero di tumori è il grasso corporeo (world cancer research fund – diet and cancer report), così come la principale causa delle malattie cardiovascolari. Pasti calorici, eccessivamente grassi, zuccherati e salati sono i principali “colpevoli” di tumori e diabete, di infarto e dell’invecchiamento precoce. In particolare i grassi idrogenati sono direttamente correlati con alti livelli di colesterolo. Quindi alimenti biodinamici che “navigano” nell’olio di oliva extravergine, diete vegane a condite da panne vegetali idrogenate (occhio che anche nelle “benefiche” RICOLA alla liquirizia li troviamo tra gli ingredienti!) o a base di patatine fritte (Cracco docet), succhi di frutta biologici con soli zuccheri naturali della frutta ma in concentrazioni troppo alte, yogurt iperzuccherati anche se allo 0% di grassi e formaggi DOP o SLOW FOOD ricchi di grassi, sale e calorie, sono veramente un toccasana? E per aggiungere carne al fuoco l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) non smette di allarmare con preoccupanti report sulla cancerogenità di una sostanza naturale, dico NATURALE, che si produce durante la cottura di patate e cereali, soprattutto integrali: l’acrilammide. Pane, creackers e pizza integrali, patatine fritte e al forno sono salutari se cotte fino ad ottenere una colorazione dorata, ma diventano pericolosamente cancerogeni se il dorato vira a marroncino. Anche se la farina integrale del pane “ben cotto” è stata macinata a pietra o proviene da coltivazione biodinamica. Anche se le patate in questione sono quelle “antiossidanti” al selenio. Più che cercare una garanzia di salute in singoli alimenti o eliminando determinati cibi, la soluzione è un’alimentazione equilibrata sotto il profilo nutrizionale. Anche una carbonara, una cotoletta, un contorno di patate fritte o un tiramisù possono essere benefici se cucinati con meno grassi, sale, zuccheri e calorie e allo stesso tempo aggiungendo fibra, vitamine, minerali e molecole bioattive e antiossidanti. Non è utopia, è realtà quando si applica la Culinary Nutrition, branca della nutrizione portata in Europa dalla Art joins Nutrition Academy il cui studio è accessibile a tutti tramite il Master in Culinary Nutrition. Chiara Manzi, Culinary Nutritionist autrice del testo di Nutrizione Culinaria ANTIAGING CON GUSTO – a scuola di cucina per restare giovani ed. Sperling&Kupfer. E del libro GUSTO E BENESSERE la tradizione diventa antiaging (LTed.). Presidente Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina Docente di Nutrizione al Master in Medicina Estetica Università di Roma Torvergata Direttore scientifico Art joins Nutrition Academy