
Manuel Bouchard, classe 1988, originario di San Secondo di Pinerolo. La sua formazione inizia alla scuola alberghiera di Pinerolo e prosegue in alcuni ristoranti della zona fino al termine degli studi. Diplomatosi, parte alla scoperta delle Langhe per l’inaugurazione di un hotel ristorante a Serralunga d’Alba, dove resta per un anno e mezzo. Subito dopo vive un’esperienza a Monforte d’Alba, nell’hotel e golf club, dove rimane per circa un anno.
In questo periodo nasce il suo amore per il territorio delle Langhe. Per completare il proprio percorso formativo, si sposta nel nord Italia e approda nelle cucine del Piccolo Lago (all’epoca 2 stelle Michelin) e di Villa Crespi (anch’esso allora 2 stelle Michelin). Dopo queste esperienze fondamentali, matura il desiderio di aprire una propria attività, per mettere in pratica quanto appreso e mettersi in gioco in una modalità diversa.
La scelta su dove aprire il ristorante è semplice: le Langhe, ovviamente. Dopo alcuni tentativi approda da Antinè a Barbaresco e, all’inizio del 2014, inizia la sua avventura come ristoratore.



L’Antinè oggi, dopo un’evoluzione durata 11 anni, è un ristorante dagli arredi moderni ed essenziali, curato nei dettagli e con un’accoglienza calorosa. Facendo leva sull’importanza del territorio che lo ospita, è diventato un punto di riferimento per una cucina piemontese moderna, costruita su una ricerca approfondita dei prodotti e delle ricette tipiche della regione. Le proposte in menù, sia alla carta che degustazione, riflettono il legame con il territorio, valorizzando la cucina regionale grazie a prodotti di straordinaria qualità.
A completare l’esperienza, un servizio attento e solerte, gentile e mai invadente, accompagna l’ospite dall’inizio alla fine del percorso, con l’intento di renderlo memorabile.


Degna di nota, per passione, volontà e sacrificio, è la cantina. La carta vini conta circa 1.200 referenze da tutto il mondo, con una particolare attenzione al territorio delle Langhe e, in modo speciale, a Barbaresco, al quale è dedicata una carta a parte con circa 400 referenze: un omaggio a questo gioiello dell’enologia piemontese.
Attraverso questi tre elementi – cucina, servizio e cantina – il ristorante si fa promotore delle tipicità locali e rende omaggio a un territorio straordinario, fatto di luoghi e persone speciali, che ha permesso e continua a permettere di realizzare tutto questo.
