Il progetto di ricerca condotto da Labcom (Laboratorio di Ricerche sulla Comunicazione Aziendale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e nello specifico da un team di ricerca condotto da Stefania Vitulli, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con le dottoresse Chiara Cangialosi, Cecilia Frangiamore e la studentessa Elisa Cogo e con il supporto della dottoressa Angela Antonia Beccanulli, si è proposto, in partnership con Fiera Milano e in occasione dell’edizione 2019 di TUTTOFOOD, di monitorare quattro macrotrend del settore agroalimentare: cibo e innovazione, novel food, cibo e tecnologia e nuove frontiere dell’organic food. La ricerca, i cui risultati verranno presentati nel dettaglio a maggio durante Milano Food City, la settimana che la città dedica all’alimentazione, in contemporanea a TUTTOFOOD, è stata condotta attraverso strumenti diversi: – una overview di scenario internazionale che ha permesso di isolare i macrotrend e monitorarne peculiarità e picchi; – case study italiani e internazionali di approfondimento; – interviste qualitative in profondità ad aziende e startup del settore; – l’insert di un focus tratto da un progetto originale Labcom sulle pratiche del cucinare come contesto di esplorazione delle attività produttive del consumatore, progetto condotto da Rossella Gambetti e Silvia Biraghi, entrambe docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, insieme al prof. Daniele Dalli dell’Università di Pisa. Tra i risultati che vorremmo anticipare, quelli riguardanti cibo e tecnologia e alcuni insight emersi dalle interviste qualitative. In merito a cibo e tecnologia, emergono, tra le altre, tre tendenze consolidate: – l’uso a 3/5 anni di “stampanti 3D” per gli alimenti, per sopperire a malnutrizione e implementare una dieta corretta, convenienti per i valori nutrizionali dei piatti e per i metodi di preparazione più sostenibili; – aumento consistente a livello globale degli investimenti del settore agroalimentare nella nutrigenomica; – nuovo ruolo del cibo nel contesto sociale, secondo la ricerca “Social Cooking ed Edonismo Alternativo” che i professori Rossella Gambetti, Silvia Biraghi, Daniele Dalli stanno conducendo. Dalla ricerca emerge che negli ultimi cinque anni l’atto del cucinare si sia evoluto da un’attività funzionale ad un nuovo modo di rappresentare e sviluppare le proprie abilità personali e di realizzare il proprio progetto di vita in chiave sociale. La preparazione del cibo sembra dunque, attualmente, trovarsi al centro di tre dimensioni: a quelle tradizionali di produzione e consumo si aggiunge quella di auto-rappresentazione e realizzazione eudaimonica o di edonismo alternativo. Per quanto riguarda le interviste qualitative in profondità ad aziende e startup italiane del settore agroalimentare (brand e prodotti specifici verranno rivelati durante la presentazione definitiva della ricerca), gli insight emersi sulle tematiche sopra citate approfondiscono la visione dei topic nel nostro Paese. Ecco alcune anticipazioni: – in merito al novel food è emerso che il 50% delle intervistate non lo conosce o non è aggiornato in merito; – il 25% delle aziende ritiene che il Paese non sia pronto culturalmente ad abbracciare i nuovi cibi e che il trend prenderà piede solo nel lungo termine; – il 17% delle rispondenti dichiara che il modo di comunicare questi nuovi cibi dovrebbe essere generico, mentre il 41% suggerisce che dovrebbe essere specifico per categoria di prodotto – in merito alle novità tecnologiche, il 50% delle aziende intervistate ha risposto positivamente su presente e futuro di vertical farm e acqua coltura, su cui si è dimostrato più che aggiornato.