LA PRIMA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP CHE MOSTRA OGNI SINGOLA FASE DELLA SUA FILIERA CERTIFICATA
Spinosa S.P.A., azienda familiare ai vertici del mercato per la produzione di mozzarella di Bufala Campana DOP e derivati di ricotta di bufala, è stata la prima nel settore lattiero-caseario ad aver implementato la tecnologia Blockchain per tracciare l’intera filiera produttiva.
Ogni singola confezione di prodotto DOP con il bollino ‘Certificato Blockchain – Quality’ riporta un QR code che, se scansionato, permette al consumatore di accedere a una landing page con tutte le informazioni riguardanti il lotto di riferimento: a partire dai 45 allevamenti certificati (dislocati fra la piana del Volturno e l’Agro Pontino) fino alle fasi di trasformazione e confezionamento. Attraverso lo stesso codice e inserendo il lotto del prodotto è possibile verificare tutti gli standard di qualità cui l’azienda si attiene da sempre per offrire una gamma di eccellenza in termini organolettici e di sicurezza alimentare in conformità con la regolamentazione stabilita dal Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala Campana DOP.
“Questo progetto ha richiesto un notevole investimento in termini di tempo, impegno personale, e di risorse dedicate. Il riscontro maggiore lo abbiamo ottenuto all’estero dove le insegne della GDO e i distributori sono più sensibili allee tematiche di sicurezza e garanzie di anticontraffazione dei prodotti Made in Italy” – commenta Paolo Griffo Giustina Noviello, general manager e anima pulsante di Spinosa S.p.A. nonché terza generazione Spinosa.
“Abbiamo in programma un nuovo stabilimento, con il quale raggiungeremo tre obiettivi: sostenibilità, incremento della produzione e innovazione. Il primo obiettivo è diventare un’azienda sempre più green garantendo la massima compatibilità ambientale; il secondo obiettivo è l’ampliamento della capacità produttiva; il terzo obiettivo è il potenziamento dell’automazione grazie all’implementazione di tecnologie di processo 4.0.
Riteniamo che l’innovazione sia un’opportunità (non una minaccia) per la salvaguardia della qualità di un prodotto della tradizione come la mozzarella di bufala.”