La Cooperativa Pastificio Veneto lancia una linea di pasta fresca dagli inediti ingredienti, in nome di territorialità, stagionalità e integrazione socio-lavorativa, come impone la filosofia della Cooperativa N.O.I., che l’ha generata.
Ravioli al brasato di manzo con sfoglia al vino Refosco dal peduncolo rosso o Ravioli con funghi di bosco e formaggio Morlacco, o ancora, Tortelli Speck e Asiago DOP con sfoglia alla rucola o Casunziei all’ampezzana: molteplici sono le proposte che, da oggi, si possono portare e cucinare a casa propria, andando a supportare il territorio e facendo scelte di stagione, grazie all’accordo firmato tra Pastificio Veneto e la catena di supermercati Ama – Crai.
Materie prime inusuali, accostamenti gourmet e integrazione sociale, sono questi gli ingredienti con cui la Cooperativa Pastificio Veneto lancia la sua prima linea di prodotti. Pasta trafilata lunga, cappelletti e ravioli, che racchiudono in sé referenze nate dall’estro e dalla competenza dello chef Andrea Gazzola, affiancato dalla consulenza di Raimondo Mendolia nell’avvio del Pastificio. Un’impresa che vede all’opera anche svantaggiati sociali, persone che, secondo definizione dell’Unione Europea, si trovano in condizioni di difficoltà, con un’attenzione particolare per il supporto alle donne, cuore dei nuclei famigliari.
<Pastificio Veneto è portatore di tre concetti che intendiamo tutelare e, anzi, valorizzare sempre più: territorialità, stagionalità e integrazione socio-lavorativa – afferma Fabio Panizzon, Presidente della Cooperativa N.O.I. di Castelfranco Veneto che ha dato origine a Pastificio Veneto – Scegliere al supermercato i nostri prodotti, significa compiere un atto ricco di significati, un simbolo per la propria collettività, oltre che un gesto d’amore verso sé stessi, in nome della genuinità>.
Pastificio Veneto fa parte, assieme alla Cooperativa NOI e a Venethica, della nuova realtà NOI Group, ed è nata per sensibilizzare su più fronti: quello socio-lavorativo, assumendo donne per tutelare la comunità, in prospettiva famigliare, quello della ricchezza territoriale, sfruttando gli ingredienti che offre il Triveneto, quello ambientale, andando a mantenere la naturale offerta delle stagioni.