Ci sono le vigne che guardano la piana dell’Albese e ci sono i boschi protesi verso l’Alta Langa.
Ci sono versanti ripidissimi e altri dolcemente ondulati, colli solitari che si alzano all’improvviso, altri che digradano dolcemente verso la valle del fiume Tanaro, dove compaiono i campi di grano. A Monforte sorgono alcune delle colline più alte del Barolo, che superano i 500 metri di altezza e, nelle giornate di nebbia strisciante, galleggiano come isole di un mare lattiginoso.


Sono piccoli appezzamenti che richiedono infinite cure manuali e una presenza costante fra i filari. Sono le vigne che circondano la cantina fondata dai miei nonni alla fine del XIX secolo, in località Sant’Anna. A cui si aggiungono i cinque ettari di proprietà all’interno della Bussia, la «Gran Dama» di Monforte, il cru che più di ogni altro ha definito l’essenza del Barolo, icona capace di far sognare gli appassionati di tutto il mondo.





I vigneti di Monticello d’Alba
I vigneti di Monticello d’Alba sorgono sulle colline del Roero, sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Le vigne, esposte verso ovest, circondano la bella chiesetta del Santuario della Madonna di Castellero e sono lambite dai boschi.
I terreni prevalentemente sabbiosi e il microclima caldo e ventilato regalano uve perfettamente mature, succose, ricche di profumi. Le vigne di Monticello sono piantate principalmente ad arneis, vitigno a bacca bianca autoctono della zona, che si esprime in Roero Arneis di grande piacevolezza e finezza, con sfumature floreali e un tocco di elegante mineralità.

