//start hide sticky header on scroll down, show on scroll up //end

LA TOSCANA A EXPO 2015

“Sono secoli che viviamo nel futuro”: con questo claim la Toscana del Buon Vivere si racconta ai visitatori di Expo 2015. Una Toscana che s’impegna ogni giorno nella tutela del territorio e del paesaggio, della cultura e delle sue millenarie tradizioni, alimentando al tempo stesso la ricerca del suo futuro sostenibile tra innovazione ed eredità secolare. La Toscana dall’1 al 28 maggio presenta uno spazio narrativo le cui parole chiave sono Natura e Paesaggio, Arte e Cultura, Cibo e Buona Tavola, Innovazione e Tecnologia. A guidare il visitatore c’è anche l’apposita app “Appinocchio”.

Motivo conduttore dello spazio sono i sensi: vista, udito, tatto e olfatto, che potranno essere sollecitati e modulati dalla personale esperienza del visitatore.

  1. La videoinstallazione “Tuscany in a day” offre un viaggio virtuale di una giornata nella Toscana più nota ma anche in quella più insolita e sconosciuta.
  2. Le tre librerie, espressione del sapere secondo il concept di Expo, ospitano un condensato della materia di cui è fatta la Toscana: produzioni tipiche, manufatti artigianali, ma anche esempi di innovazione e ricerca che fanno parlare di sé in tutto il mondo.
  3. Play Your Tuscany, la parete interattiva, consente di consultare, ascoltare e scaricare video e audioguide dedicati a questa prima puntata del viaggio nella Toscana del Buon Vivere.
  4. Infine, quattro “tavoli dell’esperienza” formano l’area del saper fare. Quattro esperimenti, basati su udito (Toscana sound map), olfatto (chimica delle essenze applicata ad alcune specialità enogastronomiche), vista (materializzazione delle reazioni delle piante alla presenza umana) e tatto (manipolatori robotici marini).

Quattro punti di osservazione in uno spazio pervaso da un profumo inedito formato da una miscela di evocazioni e suggestioni del territorio toscano: un’essenza appositamente creata dal profumiere toscano Lorenzo Villoresi.

Il viaggio nella Toscana del Buon Vivere continuerà anche fuori Expo nella cornice dei Chiostri dell’Umanitaria nel cuore di Milano, a due passi dal Duomo. Qui, la Regione Toscana animerà dal 2 maggio al 31 ottobre, con oltre 30 eventi, lo spazio dedicato al FUORI EXPO, in cui protagoniste saranno l’eccellenza enogastronomica e artigianale dei prodotti tipici (con la degustazione del Piatto del Buon Vivere Toscano e non solo), la ricerca universitaria, l’arte e la cultura, l’imprenditoria che ha fatto la storia del territorio. Si partirà con Firenze, protagonista della prima settimana di eventi. Il capoluogo toscano porterà a Milano uno spaccato delle produzioni agroalimentari che hanno contribuito a rendere la città famosa nel mondo.

Inoltre, saranno 450 gli eventi diffusi su tutto il territorio toscano, in tutto il periodo dell’esposizione, per un racconto che parlerà di una Toscana-laboratorio del buon vivere tra Mostre, fiere, mercati, rievocazioni storiche ed eventi folcloristici. Si tratta di un palinsesto che ruota attorno a due eventi cardine: l’anno Archeologia in Toscana e Toscana ‘900.Musei e percorsi d’arte alla scoperta dei grandi maestri e protagonisti toscani del ‘900.

Ricerca, innovazione, formazione…

La Regione Toscana ha recentemente sostenuto 32 progetti d’eccellenza nei settori dell’Agrifood, dell’Acquacoltura e della Nutraceutica realizzati grazie alle risorse messe in campo con 3 bandi pubblici: 3 milioni e 700mila euro. I 32 progetti, avviati nel 2015 e che si concluderanno nella primavera del 2016, saranno portati dalla Toscana a Expo come biglietto da visita, per promuovere con forza i prodotti agroalimentari regionali, anche nell’ottica innovativa di una loro valorizzazione salutistica.

Ecco alcuni progetti:

– Beerbone è il progetto dell’Università di Siena sullo studio degli effetti del silicio della birra della Val d’Orcia per il trattamento dell’osteoporosi e dell’osteoartrosi.

Il silicio, autorizzato come integratore alimentare, è essenziale per il metabolismo del tessuto connettivo ed osseo. Studi epidemiologici nutrizionali hanno, infatti, positivamente associato l’assunzione di Silicio con la densità ossea, evidenziandone carenze nutrizionali nelle diete occidentali.

Gli studi condotti dal dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena hanno dimostrato come la birra, e in modo particolare la Birra prodotta in Val d’Orcia, sia in assoluto l’alimento che maggiormente contribuisca all’assunzione del Silicio nella dieta, in quanto principale fonte di acido ortosilicico e, quindi, con un ruolo importante preventivo/terapeutico per patologie osteoarticolari, quali osteoporosi e osteoartrosi, e processi degenerativi come l’Alzheimer.

Cardioprotezione con MiRNA di Sangiovese Toscano. Dalla Scuola Superiore Sant’Anna proviene lo studio delle proprietà cardiorigenerative contenute nelle bacche d’uva di Sangiovese toscano per la prevenzione dello scompenso cardiaco.

Tale patologia è drammaticamente in aumento in tutto il mondo e ad oggi non esistono approcci efficaci a prevenirne l’insorgenza. Nonostante il crescente utilizzo di farmaci e dispositivi medicali abbia migliorato la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti con scompenso cardiaco, la prognosi resta pur sempre sfavorevole con sopravvivenza a 5 anni.

Cardio.MiR.San.To è un progetto transdisciplinare che nasce dall’intersezione tra la genetica, la fisiologia, la biochimica, la biologia molecolare e la medicina cardiovascolare. Il suo obiettivo è quello di caratterizzare e valorizzare le proprietà cardioprotettive del succo d’uva derivato da bacche d’uva di Sangiovese, un vitigno le cui bacche sono ricche di microRNA anti-apoptotici, utili a prevenire lo scompenso cardiaco cronico in chi ha già subito un infarto. Al progetto lavorano insieme 3 istituzioni accademiche e di ricerca toscane (Scuola Superiore Sant’Anna, Istituto di Fisiologica Clinica del CNR di Pisa e Fondazione Toscana “G.Monasterio”) ed un’impresa della Regione Toscana specializzata nella coltura, produzione e trasformazione di uve toscane (Fattoria Viticcio SARL).

CIMG5942Lo studio abbraccia le politiche sanitarie promosse dalla Regione Toscana per la prevenzione primaria delle disabilità da malattie croniche e per la progettazione di interventi socio-sanitari per il territorio. Il progetto rientra, inoltre, in uno degli obiettivi di EXPO 2015 e cioè quello definito “Future Food District” che riguarda il consumo e la distribuzione di nuovi alimenti nell’ottica della sostenibilità ambientale e del miglioramento della salute pubblica.

Pane Toscano per la prevenzione dell’insufficienza cardiaca cronica. Il progetto si chiama FATEPreSco e vuole caratterizzare e valorizzare le proprietà cardioprotettive di una nuova farina, derivata da genotipi antichi di frumento tenero ricchi di acido alfa-lipoico e biofortificati con Fe e Zn, per la produzione di un pane toscano funzionale utile a prevenire lo scompenso cardiaco post-infarto.

Il progetto vede lavorare insieme le 3 Istituzioni accademiche e di ricerca toscane (Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Siena e Fondazione Toscana G.Monasterio) e 3 imprese rappresentative della tradizione della Regione Toscana.

Dall’Università di Siena nasce Fish Track: progetto che punta all’analisi del dna per tracciare ed identificare le specie ittiche ed evitare frodi ai danni del consumatore. Utilizzare le più moderne metodiche di biologia molecolare per smascherare le principali frodi legate alla sostituzione di specie ittiche più pregiate con altre di valore decisamente inferiore. E’ l’obiettivo a cui punta Fish Track, uno dei progetti di ricerca dell’Università di Siena (Dipartimento di Scienza della Vita) nel settore Agrifood, selezionato e finanziatoda Regione Toscana, in linea con le tematiche di Expo 2015.

Dai dati in possesso dei ricercatori, gli esempi più frequenti e dannosi di sostituzione di specie sono: il pangasio del Mekong o la brotula spacciati per cernia, l’halibut dell’Atlantico per sogliola, lo squalo per pesce spada, il palombo per spinarolo o verdesca o smeriglio, o ancora, tipi diversi di pesci africani venduti come pesce persico.

La globalizzazione dei mercati ed i tentativi di imitazione dei prodotti tipici propri della cultura gastronomica italiana hanno aumentato sensibilmente, negli ultimi anni, i tentativi di frode in campo agroalimentare. La problematica è particolarmente preoccupante soprattutto nel caso di pesci importati nel nostro Paese già puliti e sfilettati o in quello di prodotti alimentari preparati, dove il processo di lavorazione stesso impedisce il riconoscimento della specie utilizzata in partenza. L’evento che si verifica più frequentemente, in questo senso, è quello della falsificazione, ovvero della sostituzione di una specie più pregiata con una di minor valore. Può succedere, ad esempio, che un sugo di spigola possa essere prodotto utilizzando, anche solo parzialmente, una specie di pesce diversa da quella dichiarata per legge in etichetta e di valore nettamente inferiore, perpetrando un frode commerciale in modo da abbattere i costi di produzione.

Il dna in questo caso può essere utilizzato come un’impronta digitale che permette, nel prodotto finito, di risalire con certezza assoluta alle materie prime utilizzate, certificando la presenza di una specie piuttosto che di un’altra.

Nello specifico, è possibile procedere con l’estrazione del DNA da una quantità esigua di campione e, mediante il sequenziamento di una porzione di un gene utilizzato universalmente in campo accademico per la determinazione della specie, risalire con assoluta certezza all’identità tassonomica dell’esemplare.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ISE) del CNR di Firenze, che si occupa della parte relativa alla provenienza geografica del pescato, e con la partnership di COOP Centro Italia che ha cofinanziato il progetto.

Articoli Correlati

Il tema della terza edizione del festival (Matino e Salento dal 19 settembre al 3 novembre) – “From Planet to Plate”– vuole sviluppare una riflessione sul consumo alimentare. Tutto quello che mangiamo nel piatto ha impatti spesso enormi sul mondo sia in termini di sostenibilità climatica che sociale. “Siamo tutti immersi in una pratica quotidiana...

Vetrina d’eccellenza del Made in Italy: dall’agroalimentare alla cura della persona, dall’innovazione alla sostenibilità, la manifestazione dà appuntamento al 15 e 16 gennaio 2025. In Europa continua a crescere la marca del distributore che raggiunge quote di mercato via via più consistenti e significative. I prodotti a marchio si espandono, per quantità e varietà merceologica,...

La Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) è al centro della missione di SIAL Paris e influenza ogni aspetto delle iniziative di SIAL, dai SIAL Talks e concorsi alle esperienze in fiera. SIAL mira ad affrontare le sfide ambientali e alimentari di domani con incrollabile determinazione. La trasparenza è fondamentale nell’approccio di SIAL, così come l’impatto positivo...

Questo importante evento offre un’opportunità unica per gli operatori del settore di riflettere su sei decenni di innovazioni rivoluzionarie e anticipare il futuro del settore alimentare. SIAL Paris 2024 è pronto ad accogliere oltre 7.500 espositori in rappresentanza di oltre 130 paesi, con una previsione del 75% di visitatori internazionali. Sial è considerato un evento...