CVA Canicattì al Vinitaly 2015 A Verona per confermare il trend di crescita dell’ultimo anno Canicattì, 23 marzo 2015. .C’è grande attesa tra i soci e il CdA della cantina cooperativa che a Verona vogliono confermare quanto di buono è stato fatto nel corso dell’ultimo anno e in questi primi mesi del 2015. Gli intenti sono quelli di rafforzare la grande crescita dei bacini storici dell’azienda e di seguire con particolare attenzione il mercato degli Stati Uniti, considerato a buon diritto quello più importante per il vino di qualità Made in Italy. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: il 2014 per CVA Canicattì si è chiuso con un nuovo incremento di fatturato pari al 15% su un 2013 già significativo con una produzione che ha superato quota 800.000 bottiglie. Buona la performance sul mercato interno, con +12%, mentre l’export, con un + 16%, ha confermato la costante crescita del valore del fatturato dell’azienda. La propensione all’export della CVA di Canicattì supera il 50% della produzione con la Germania che da sola vale il 35% di questa quota. Seguono il Regno Unito con il 17%, la Francia e gli USA, entrambi con il 12%, e la Svizzera con l’8%. Tra i nuovi mercati spiccano Cina e Canada, in forte ascesa. Segnali positivi confermati anche al recente ProWein di Dusseldorf che ha certificato il buon lavoro svolto dal CdA della cooperativa. Nei primi mesi del 2015, viene certificato anche lo slancio nel mercato interno: dall’Italia, infatti, già da questo Vinitaly CVA Canicattì attende una ulteriore crescita. Ancora una volta, quindi, i consumatori premiano l’identità produttiva di questo straordinario esempio di cooperazione nel settore vitivinicolo. Un modello imprenditoriale centrato sul binomio qualità territorio con una filosofia produttiva che ha reso i vini a marchio CVA Canicattì riconoscibili per stile produttivo e territorialità. Una produzione d’eccellenza mirata a salvaguardare l’autenticità varietale delle uve e ad esaltare la tradizione produttiva, gli aspetti agricoli e storici di una delle area vitivinicole più antiche della Sicilia. Le terre del Nero d’Avola e dei vitigni che hanno fatto la storia del vino siciliano nel mondo come il Grillo e il Cataratto. Un’evoluzione sempre di più centrata su una lettura enologica coerente alla storia e alla cultura del territorio in cui operano i piccoli vignerons di CVA Canicattì che trova consensi oltre che dal pubblico degli appassionati anche nei concorsi enologici internazionali. E’ di pochi giorni fa la notizia dei nuovi riconoscimenti ottenuti proprio con dei vini di territorio alla recente sessione del Mundus Vini che ha visto CVA Canicattì vincere tre Medaglia: l’Oro con Il Centuno 2011 (Nero D’Avola) e due argenti con il Fileno 2014 (Grillo) e il Diodoros (Nero d’Avola e altri vitigni autoctoni), , il vino prodotto con le uve del vigneto di tre ettari posto sotto il tempio di Giunone, nella Valle dei Templi. “Cercheremo di confermare quanto di buono fatto lo scorso anno – spiega Giovanni Greco, presidente CVA Canicattì – puntando a consolidare i rapporti commerciali nei mercati storici per noi, come la Germania, e rafforzare quelli in alcune piazze strategiche, come gli Stati Uniti. Faremo degli investimenti in promozione per cercare di far emergere al meglio la nostra condizione di produttori d’area. Vogliamo agire secondo una precisa strategia di penetrazione che ci consentirà gradualmente di far crescere la percezione del nostro brand”. CVA Canicattì è presente al Vinitaly al padiglione 2 stand 44/45C