Novembre sarà il mese della Finocchiona Igp in collaborazione con il Consorzio Chianti Classico
Con l’IGP cresce la Finocchiona: in sei mesi prodotti 400mila Kg per un valore di 6 milioni di euro Tra le prospettive del 2016 anche la conclusione dell’iter per l’ingresso nel mercato statunitense
Oltre 440mila chilogrammi di prodotto elaborato e certificato, pari a un valore di produzione di 3 milioni di euro e a un valore medio alla vendita di 6 milioni di euro. Sono questi i numeri che raccontano i primi cinque mesi della Finocchiona dal riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta, ottenuta lo scorso mese di aprile. Si avvicina sempre di più la soglia dei 500mila chilogrammi e lo sfondamento di quota 7 milioni di euro alla vendita nel primo semestre. Una proiezione che, su base annua, conferma il dato di oltre 1milione di chilogrammi di prodotto certificato sul mercato. Anche il Consorzio di Tutela della Finocchiona, nato nell’aprile scorso, registra una crescita significativa nei primi sei mesi: dalle 42 imprese consorziate siamo arrivati oggi a 48 aziende in tutto il territorio di produzione.
Il 2016 della Finocchiona IGP: gli obiettivi produttivi. “Nel primo semestre del prossimo anno – afferma Francesco Seghi, direttore del Consorzio di Tutela della Finocchiona – puntiamo a superare la soglia dei 600mila chilogrammi che su base annua si traduce in un aumento di 200mila chilogrammi. Un risultato che porterebbe, nel giugno 2016, il valore alla produzione intorno ai 4,5 milioni di euro, pari a un valore alla vendita di oltre 8 milioni di euro”.
Gli obiettivi commerciali. “Dal punto di vista commerciale – continua Seghi – l’obiettivo primario per il nuovo anno è quello di rafforzare la nostra roccaforte Toscana, ma vogliamo allargare gli orizzonti e confermarci anche nel resto d’Italia e d’Europa. Abbiamo ottimi riscontri nelle regioni del Centro e del Nord Italia, così come dalla Germania e dai Paesi Centro Europei, dove il prodotto viene regolarmente venduto da diverse aziende consorziate. Questo obiettivo sarà possibile solo con l’impegno di tutti a cominciare dal Consorzio stesso, grazie alle attività di promozione già messe in campo, rafforzando i rapporti di partnership sviluppati attraverso le collaborazioni avviate anche con gli altri Consorzi, ed all’attività di vigilanza del mercato, volta a tutelare il prodotto e la sua denominazione”.