Con Fattoria Le Pupille siamo in Maremma, nella parte meridionale della Toscana: da un lato il mar Tirreno, che dal golfo di Follonica fino al monte Argentario bagna luoghi dai nomi magici come Castiglione della Pescaia, Punta Ala, le spiagge di Capalbio.
Verso l’interno è un susseguirsi di colline più o meno dolci che guardano la sagoma imponente del Monte Amiata. E proprio da una di queste colline morbide e sensuali nasce la storia di Fattoria Le Pupille, che così come la vediamo oggi è una realtà composita.
Nel corso degli anni infatti il nucleo originario si è andato arricchendo di nuove parcelle vitate fino ad arrivare oggi a 75 ettari di vigna, distribuita come tante tessere di un mosaico tra le zone più vocate della zona. Altri 20 ettari sono destinati agli olivi e poi cereali e sughere si alternano a pascoli fino a raggiungere i 420 ettari complessivi di proprietà. 1985: lo si può considerare l’anno di ri-fondazione dell’azienda, quando da podere di famiglia inizia a diventare una realtà vitivinicola moderna e imprenditoriale alla quale Elisabetta Geppetti dedica energie e sogni.
Le aule universitarie sono abbandonate per vigna e cantina, il Cabernet Sauvignon reimpiantato su qualche filare di Sangiovese comincia a dare i primi frutti, il supporto di Giacomo Tachis è molto più di una consulenza tecnica. Nasce quel progetto che ha fatto dell’azienda il vero pioniere della Maremma. Nel 1982 esce la prima etichetta “ufficiale” dell’azienda, un Morellino Riserva annata 1978.
Nel 1987 è la volta di Saffredi, il vino che ha fatto conoscere l’eccellenza della Maremma ben lontano dai suoi confini. Nel 1996 l’acquisto del vigneto di Poggio Valente dà un volto ancora più importante all’azienda. La mappa dei vigneti rispecchia le varie fasi del costituirsi de Le Pupille e sono distanze anche importanti quelle che separano una vigna da un’altra. Può capitare di dover salire e scendere per le colline, incrociare boschi e borghi medievali, percorrere qualche chilometro tra campi di grano e di girasoli prima di raggiungere la vigna di Saffredi o quella di Poggio Argentato.
Il nucleo più consistente della proprietà vitata si trova nei pressi del borgo di Pereta, 25 ettari in tutto che interessano quelle che ora vengono chiamate le Vecchie Pupille e di cui fanno parte i cinque ettari di vigna che danno vita al vino – mito dell’azienda, Saffredi.
Con Pereta siamo a metà strada tra Scansano e Magliano in Toscana, due nomi che anche per i non esperti vogliono dire cuore storico della viticoltura maremmana. Nei pressi del borgo di Pereta oltre alla vigna di Saffredi si trova quella di Poggio Valente, un unico corpo vitato che segue la morbida collina situata sui 280 metri s.l.m. In prossimità di Scansano un appezzamento di 4 ettari è impiantato con uve bianche mentre alle porte di Magliano una grande vigna di 20 ettari è destinata alla produzione del Morellino.
È un percorso che abbraccia gran parte della Maremma del vino quello che collega i vari vigneti de Le Pupille, un percorso fatto di luce intensa, di colori caldi, di sagome di alberi di Giuda che con le loro chiome rosa sembrano incendiare le colline.