Cinquant’anni di attività. Un traguardo generoso che la Cantina Bepin De Eto, marchio storico dell’enologia veneta, festeggerà venerdì 12 giugno negli spazi della cantina a San Pietro di Feletto in Provincia di Treviso con la vernice su invito della mostra fotografica Il tempo dei segni di Francesco Galifi curata da Sabrina Zannier, primo appuntamento del nuovo, lungimirante progetto pluriennale BeArt Space. La mostra aprirà al pubblico sabato 13 giugno.
Voluto dalla famiglia Ceschin, proprietaria dell’azienda, per riabilitare la relazione originaria fra uomo e natura, BeArt Space intende valorizzare l’identità del paesaggio veneto attraverso la fotografia d’autore, mettendo in scena la bellezza degli scenari naturali e di quelli in cui la natura appare organizzata e modulata dall’opera umana.
Non è un caso dunque che il progetto prenda avvio dalla fotografia di Galifi, esperto nel ritrattare i passeggi ridotti all’essenzialità, quando la natura disegna nitide geometrie e i colori assumono tonalità neutre al limite del mimetismo. Scansionando il paesaggio per riportarlo a forme archetipe, le stesse che da sempre attraggono l’uomo e lo radicano alla propria terra, Il tempo dei segni appare come uno straordinario omaggio al territorio, alla storia e al lavoro collettivo della Bepin De Eto, tra azioni e pensieri del passato, l’operatività del presente e uno sguardo proteso al futuro.
Ecco allora che Il tempo dei segni, attraverso la poetica meraviglia dell’arte, diventa una traduzione visionaria della storia aziendale, del valore etico del rispetto ambientale e della preservazione del paesaggio naturale, temi che coincidono con i valori della Bepin De Eto: Famiglia / Natura / Cultura / Visionarietà. Quattro segni che l’azienda sostiene da cinquant’anni e che ancora oggi – compresa nel territorio veneto fregiato da due denominazioni di origine controllata e garantita, “Colli di Conegliano” e “Conegliano-Valdobbiadene”, dove il lato nobile di un’agricoltura sostenibile nasce dall’amore e dal rispetto per la terra – porta avanti in nome dei concetti di eccellenza e prestigio.
Dopo la mostra di Galifi, BeArt Space affronterà il binomio Fotografia/Paesaggio mettendo in scena la relazione della natura con l’architettura, l’urbanistica e il lavoro, attraverso il singolare sguardo di artisti italiani e stranieri, chiamati a osservare e rileggere la straordinaria bellezza del territorio veneto.