La passione dei Millennial per il buon cibo nasce nelle Regioni, insegnata dalla Mamma. Quasi una ragazza su due sogna di diventare Chef. 7 su 10 scelgono la Birra in abbinamento ai piatti della tradizione italiana.
Comunicato Stampa – Expo Milano 2015, 24 giugno – Birra Moretti, Official Beer Partner di Expo Milano 2015, torna a indagare con il proprio Osservatorio sulla convivialità degli italiani e sui risvolti sociali connessi al ‘vivere la tavola’. Dopo “Italiani? Sinceri, ma non troppo” del 2007, “Italiani a Raggi Eat” del 2010, “Gli Italiani? Kitchen People!” del 2012 e “Italiani: tifosi da divano” del 2013, e dopo aver messo a fuoco l’identikit dei Beer Lover italiani, Osservatorio Birra Moretti presenta oggi la sua quinta indagine, dedicata a comprendere meglio i Millennial del Belpaese, coloro che l’Osservatorio definisce, senza timore di smentita, “Generazione Buongustai”.
Con questo sondaggio diretto da Marilena Colussi, sociologa dell’alimentazione e ricercatrice delle tendenze alimentari in collaborazione con Doxa Marketing Advice, l’Osservatorio Birra Moretti punta la lente di ingrandimento sul mondo dei giovani 18-35enni, andando a verificarne la passione per la cultura alimentare in generale e quelle italiana e regionale, in particolare, coerentemente con la grande innovazione introdotta sul mercato dalla gamma Birra Moretti Le Regionali.
Nati nell’ultimo ventennio del secolo scorso, i Millennial (o generazione Millennium) nel giro di pochi anni saranno chiamati a guidare e governare le scelte collettive e, già oggi, influenzano molte tendenze sociali, culturali e di consumo. Sono informati, attenti, molto “social” e sempre connessi, ma anche spesso disillusi e preoccupati per il futuro. In Italia sono circa 12,2 milioni: il 56% di essi vive ancora a casa con i genitori, il 39,5% lavora, il 18,9% studia, il 16,5% studia e lavora contemporaneamente e il 10,5% è alla ricerca di un’occupazione. Dall’indagine emerge netto: per 6 giovani su 10 è proprio il non lavoro il principale ostacolo da combattere. Al secondo posto per criticità si collocano, a pari-merito, la sfiducia nei confronti del sistema politico e le problematiche ambientali (32,7% delle risposte).
La ricerca, condotta nel mese di maggio su un campione rappresentativo di 602 Millennial italiani, con metodologia CAWI, mette in luce per la prima volta le caratteristiche di questa “Generazione Buongustai”. CIBO, SPECCHIO DEL MODO DI ESSERE. Partiamo da un primo dato di fatto: la cultura gastronomica li appassiona moltissimo.
La grande maggioranza dei 18-35enni considera l’alimentazione un fattore importante del proprio vivere quotidiano e strettamente collegato alla propria identità. Tant’è che l’86% degli intervistati afferma che ciò che si mangia (e come lo si mangia) è uno specchio del proprio modo di essere, ben l’84% predilige i ristoranti locali capaci di valorizzare i piatti tipici di una Regione o di un determinato territorio e un buon 75%, spinto da un pizzico di campanilismo, preferisce su tutti i cibi della propria area geografica.
L’informazione gioca un ruolo determinante: il 79% del campione dichiara di porre attenzione alla provenienza degli alimenti mentre il 78% desidera ricevere delucidazioni a 360° sul cibo. Da segnalare, sintomo di curiosità e di voglia di conoscere, che il 50% dei 18-35enni afferma di praticare volentieri turismo eno-gastronomico.
Non stupisce dunque che, come sottolinea l’Osservatorio, fra i giovani italiani sono sempre più numerosi i Foodies, ovvero gli amanti del buon cibo e del ben mangiare (circa 1 su 5) e i Beer Lover (1 su 3 fra i bevitori di birra, sono coloro che prediligono la birra a qualsiasi altra bevanda). CIBO, PILASTRO FONDAMENTALE DEL BENESSERE PER 9 SU 10. Ai nostri Millennial piace mangiare bene e non a discapito della salute. Se è vero, infatti, che per ben il 93% di essi la ‘buona tavola’ rappresenta uno dei piaceri della vita e che l’85% predilige la cucina saporita, è altrettanto vero che il 77% evita di mangiare ciò che pensa potrebbe nuocere all’organismo. L’aspetto salutistico, dunque, pare controbilanciare la pura ricerca del piacere del palato nel momento in cui si prendono in mano le posate: il 92% ritiene l’alimentazione uno dei pilastri fondamentali del proprio benessere, l’87% cerca di consumare prodotti freschi, il 67% cerca di ridurre i grassi, il 61% sta attento alle calorie, il 60% consuma alimenti integrali. Da evidenziare che 1 su 2 (il 54%) dichiara di consumare prodotti biologici e ben 1 su 3 (30%) cerca di evitare la carne. PROFESSIONE CHEF: 4 SU 10 LA SOGNANO, SPECIE TRA IL GENTIL SESSO.
L’82% dei Millennial italiani si considera un buongustaio. E buona parte di essi (77%) ama cucinare a tal punto che ammontano al 33,7% coloro che hanno frequentato corsi amatoriali di cucina o di degustazione di vini e di birre. Non a caso, il 44% e il 27% del campione indica rispettivamente fra le professioni preferite per il proprio futuro quella di chef e di sommelier e la percentuale sfiora il 48% quando a rispondere sono le donne di questa generazione che reputano la professione dello Chef particolarmente aspirazionale. Potere dei media? Forse anche, visto che il 53% degli intervistati dichiara di apprezzare e seguire Master Chef.
Infine, e nonostante le limitazioni economiche, ben l’86% degli intervistati si dichiara disposto a spendere di più per acquistare cibi di qualità.
CUCINA REGIONALE: PASSIONE TOP E APPARTENENZA PER 6 SU 10. Mediamente, i nostri Millennial sentono più spiccato il senso di appartenenza alla Regione di riferimento piuttosto che alla Nazione. Ben il 59% di essi si dichiara, infatti, molto orgoglioso della Regione di nascita (apprezzata dal punto di vista delle tradizioni, della cultura, dell’arte, dell’ambiente,…) contro il 44% che si dichiara molto orgoglioso di essere nato in Italia. E, in termini di preferenze gastronomiche, il 58% si definisce fan del cibo tipico della Regione in cui è nato e dove tuttora risiede. Tutte le regioni italiane sono amate per il food dalla Generazione Buongustai e al primo posto molto spesso viene indicata – come potevamo aspettarci – la regione di residenza e ancor più di nascita.
Escludendo la propria Regione di primo riferimento, tra le altre regioni amate per il food (vedi grafico) troviamo la Toscana (terra in cui è nato il 4% del campione e in cui risiede il 4,8%), con il 18,3% di preferenze, ma un eccellente punteggio va anche a Emilia Romagna con il 17,4% di preferenze (3% i nativi e 4,5% i residenti ) e alla Sicilia con il 16,5% di preferenze (10,8% i nativi e 8,8% i residenti).
L’IDENTITÀ REGIONALE DEL CIBO SUPERA QUELLA NAZIONALE Alla domanda ‘Secondo te, la cucina italiana è riconoscibile nel mondo?’ il 97% degli intervistati non ha esitazioni: la cucina italiana ben si distingue (e quindi ci identifica) a livello internazionale. Ciò nonostante, l’Osservatorio Birra Moretti evidenzia come i giovani sentano più forte l’identità alimentare a livello regionale piuttosto che a livello nazionale: chiamati a dare un voto da 1 a 10 alla domanda: ‘Quanto la cucina italiana può essere definita Nazionale e quanto Regionale? i Millennial danno 7,8 all’affermazione che identifica quella italiana come cucina nazionale e 8,2 all’affermazione che la identifica come regionale/territoriale. Tutto questo trova immediato riscontro nel fatto che il 57,7%, quando esce a pranzo/cena, dà molto valore alla possibilità di assaggiare prodotti e ricette regionali. Circa il 70% di essi afferma inoltre che è molto forte il rapporto tra ‘tradizioni regionali’ ed ‘eccellenze gastronomiche italiane’ e circa il 65% dichiara che quando cucina (e la cosa capita spesso) si ispira alla Regione a cui è più legato.
MAMMA, MAESTRA NUMERO 1 IN CUCINA Ma chi sono i maestri di cucina regionale per i nostri Millennial? La mamma, con il 64,3% rimane la leader indiscussa, specie per i maschi (66%).
BIRRA: 9 SU 10 LA BEVONO, 7 SU 10 LA ABBINANO AI PIATTI PREFERITI. 9 Millennial italiani su 10, dichiarano di bere birra (525 intervistati su 602, pari all’87%) e, dato inimmaginabile fino a pochi anni fa, il 71% ama abbinarla a ciò che mangia, ritenendola degna compagna della cucina italiana e regionale nel 59% dei casi. E i dati si impennano ulteriormente quando a rispondere sono i Beer Lover*, ovvero quei 3,4mio (il 28% dei Millennial) che nutrono nei confronti della birra una vera e propria passione privilegiandola, in maniera assoluta, rispetto a tutte le altre bevande e attribuendole valori che esulano dal puro contesto gustativo. Un trend in significativa crescita se consideriamo che solo nel 2010 non superavano il 17% (Osservatorio Birra Moretti “Italiani a Raggi Eat”).
EXPO MILANO 2015? DECISAMENTE A FAVORE.
Il 59% della Generazione Buongustai italiani ritiene Expo Milano 2015 molto/moltissimo importante. E le percentuali di gradimento nei confronti di Expo aumentano quando a rispondere sono i Foodie (69%) e i Beer Lover (64%). Vi è una grande fiducia sui suoi esiti e sulle sue ricadute future. Secondo loro, grazie a Expo le eccellenze gastronomiche regionali italiane avranno ancora più successo nel mondo.
Gli Expo-scettici sono solo il 5%. Due dati rimarcano in maniera inconfutabile questo atteggiamento positivo dei giovani: a pochi giorni dall’inizio della manifestazione (le interviste si sono svolte dall’8 al 20 maggio), il 2% aveva già visitato Expo e il 14% aveva già acquistato il biglietto d’ingresso. E il 33% non ha dubbi: intende visitarlo nei prossimi mesi (Foodie 41%; Beer Lover 36%). Certo, ci sono poi altre vie per ‘conoscere’ Expo: il 67% si dichiara interessato a seguirlo tramite i media e il 27% sui canali social.