Successo per Soave Preview, la due giorni curata dal Consorzio di Tutela, che si è conclusa nel segno dell’esclusività e dell’originalità.
Origine, stile e valori del territorio raccontati a stampa ed operatori di 12 paesi esteri
Comunicato Stampa n°34/2015 del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave
Soave, Verona – Tre degustazioni dedicate esclusivamente ai professionisti di settore hanno caratterizzato l’ultima edizione di Soave Preview, la manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela per delineare il profilo stilistico dell’ultima annata. Una ghiotta occasione per i produttori aderenti al Consorzio per incontrare giornalisti ed operatori arrivati dai principali mercati di riferimento per il Soave.
Il primo appuntamento è stato dedicato a una suggestiva verticale che ha toccato oltre 15 annate delineando i caratteri di originalità e di longevità del Soave.
Nicola Frasson del Gambero Rosso e Giovanni Ponchia, tecnico del Consorzio, hanno guidato la degustazione e il successivo banco d’assaggio che ha coinvolto in una sorta di viaggio nel tempo oltre 60 vini.
Notevole attenzione anche per il secondo appuntamento definito come “Stile” dedicato esclusivamente all’annata 2014.
Diego Tommasi, neo direttore responsabile del CRA-VIT di Conegliano, ha dettagliatamente illustrato le caratteristiche di un’annata eccezionale per temperature e piovosità, evidenziando come la plasticità della Garganega proprio in queste condizioni estreme dimostri la sua particolare vocazione ad interpretare al meglio ogni singolo terroir del Soave.
In questo segmento le oltre 50 aziende protagoniste con i loro vini hanno delineato il profilo aromatico e gustativo di un Soave dove le note di freschezza e vivacità esaltano la struttura in questa fase mai sopra le righe.
Con il terzo momento dedicato ai Valori, il Consorzio quest’anno ha voluto proporre una degustazione giocata sul tema del vulcano, delle isole e degli eroi.
Un percorso intenso fatto di luoghi e di persone che hanno direttamente condiviso le loro esperienze sia come produttori che come testimoni di percorsi di vita estrema a servizio del territorio e degli altri. Così da Santorini con l’Assirtiko, passando per Lipari in Sicilia e i suoi passiti di Pantelleria, ritornando poi al Trebbiano di Soave, al Recioto, e proseguendo per Mogoro, in Sardegna, col suo Bovale e col Madeira del portoghese Justino’s, tornando poi nelle terre vulcaniche con un lessini durello metodo classico.
Particolarmente toccante la testimonianza di Padre Ottaviano Fasano che da anni produce vino in condizioni difficili sul suolo vulcanico dell’Isola do Fogo per finanziare gli ospedali e altre opere umanitarie a Capo Verde.
Un autentico “eroe dei nostri tempi”, un vulcanico interprete della nostra storia che non si arrende alla natura e all’egoismo e che giorno dopo giorno vuole cambiare il futuro di un territorio e di una comunità.
La migliore testimonianza per aprire una serie di iniziative curate dal Consorzio e dall’Associazione Volcanic Wines sui tanti luoghi vulcanici in Italia, toccando i temi più forti proposti da Expo: solidarietà, sostenibilità, vocazione, cultura del cibo, condivisione delle risorse e qualità della vita.